Anna
lunedì 30 luglio 2007
Un grazie speciale ad Alessandra ed uno particolare ad Anna Paola
Anna
giovedì 26 luglio 2007
Hip hip hurrà!
Anna
Aggiornamento lavori all'uncinetto
Anna
lunedì 23 luglio 2007
Avviso alle naviganti: album foto yahoo
domenica 22 luglio 2007
Fase calante
Anna
giovedì 19 luglio 2007
Centrino di ananas
venerdì 13 luglio 2007
Lavoro all'uncinetto
Anna
mercoledì 11 luglio 2007
Le Winx, le Bratz, le Pixie, le Witch e chi più ne ha più ne metta
Anna
Storia dell'uncinetto
Sembra che in Italia, attorno al XVI secolo, alcune laboriose suore iniziarono ad utilizzare dei filati molto sottili per la creazione di preziosi pizzi per i paramenti sacri. Solamente nel XIX secolo si iniziò ad usare i pizzi per adornare la biancheria della casa e per la biancheria intima.
Nella storia dell’uncinetto non si può dimenticare il contributo dato da due intraprendenti signore, sempre nel XIX secolo: Gray Porter che a Carrickmacross, in Irlanda, diede vita ad una specie di industria domestica per aiutare le famiglie più indigenti e Mrs. Hand che a Clones fondò un’azienda analoga. Ancora oggi questi pizzi sono conosciuti come pizzo di Clones e pizzo di Carrickmacross.
Famosissime sono le coperte “Old America”, composte da quadrati lavorati all’uncinetto con gli avanzi di lana, nate in America all’epoca dei pionieri, quando la lana scarseggiava. Con il tempo, nelle varie zone si sono sviluppati e perfezionati punti e tecniche di lavorazione particolari. Così ad esempio, il pizzo d’Irlanda, un lavoro all’uncinetto che imita preziose trine e che prende il nome dal paese dove è nato. Il pizzo d’Irlanda è una trina composta da motivi floreali, motivi a cerchi e motivi a ventagli che prendono rilievo su un fondo retinato con effetto di rombi, quadratini, foglioline, eccetera.
I merletti vengono poi rifiniti con preziose festonature ricche di pippiolini o di motivi vari. Questo tipo di trina ebbe un enorme sviluppo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 soprattutto tra le signore della borghesia che crearono preziosi colletti, guarnizioni e mantelline con i quali ornavano i loro abiti.
Vi è poi la trina di Orvieto, conosciuta anche con il nome di Ars Wetana, nata nella città omonima ad opera di un gruppo di nobildonne. Anche se ricorda molto il pizzo d’Irlanda, i motivi sono sempre ispirati alla tradizione italiana e si distingue dal pizzo d’Irlanda per la minuziosità dei particolari e per l’assenza di pippiolini. Il fondo di questo tipo di trina imita il tulle.
I lavori all’uncinetto si possono suddividere in due categorie ben distinte che prendono il nome dal tipo di uncinetto usato. Il più noto è il cosiddetto “uncinetto tedesco”, che prevede una lavorazione in soli giri di andata e che a sua volta si suddivide in uncinetto semplice, uncinetto a forcella, uncinetto friulano, uncinetto o pizzo d’Irlanda. L’altra categoria prende il nome dall’uncinetto tunisino che ha una lavorazione che prevede giri di andata e giri di ritorno.
(tratto da http://home.islandcrosstitch.altervista.org/uncin.htm)
Anna
lunedì 9 luglio 2007
Schemi di motivi
martedì 3 luglio 2007
Schemi filet
Anna
Lavorazione filet
La lavorazione dell'uncinetto filet consiste nell'esecuzione di una rete formata da "gruppi" di maglie alte e da "spazi" vuoti alternati tra loro a secondo dello schema.
"Gli spazi" si formano lavorando: 2 catenelle, saltando 2 maglie di base e lavorando 1 maglia alta nella successiva maglia di base.
"I gruppi" si formano lavorando 1 maglia alta in ciascuna delle successive maglie di base, un gruppo è formato da 4 maglie alte.
I punti impiegati nella lavorazione a filet sono: la catenella, la maglia alta, altissima, tripla e bassissima.
Per chi volesse approfondire questo tipo di lavorazione ci sono i passi ed i relativi disegni sul sito http://www.fantasiadiricami.it/uncfiletlez.htm che ho provveduto ad inserire anche nell'elenco dei Links.
Anna
Storia del filet
La tradizione del filet è ben radicata nel nostro paese, in Toscana precisamente a Lucciano, la Contessa Spalletti fondò nel 1897 una scuola di filet e dopo due anni risultavano iscritte circa quattrocento donne.
In Sicilia, già dal ‘300, numerosi capi di biancheria in filet arricchivano la dote delle nobili ragazze siciliane. A Isnello, un piccolo paese dell’entroterra siciliano, è stata fondata la Scuola d’Arte “Isnello Ricama” allo scopo di tutelare e promuovere la produzione artistica locale. In Sardegna è rinomato il filet di Bosa caratterizzato dalla rappresentazione di personaggi mitici e leggendari, di simboli religiosi e di motivi tipici della tradizione sarda: uccelli,tralci di vite e grappoli d’uva, rose e gigli, motivi geometrici.
L’eleganza e la delicatezza dei lavori a filet ha affascinato e continua ad affascinare ancora oggi, molte ricamatrici. Ogni ambiente della casa si presta ad essere impreziosito da pizzi, centrini, tende, copritavola, tovaglie, strisce a filet.
(tratto da http://www.alexandra.it)
Anna
lunedì 2 luglio 2007
Maledetti pippiolini!
Anna